La creatrice

Gabriella Chieffo

La sua anima ribelle cerca rifugio e nutrimento nell’arte per dire di un’inquietudine che è spinta, che è strappo, che è vagito di nuova vita.
La coscienza si consegna disarmata al ricordo per rielaborarlo in energia creativa che irrompe devastante nelle sue fragranze: nido e trincea, balsamo e sfida, resa e rivalsa.
Mattatoio di ricordi, la memoria racconta l’esperienza primordiale di sé e la mutevolezza dell’Io.
Il richiamo al passato si fa urlo che grida il presente in una tensione costante verso l’inesplorato, il sentiero non tracciato, le parole vergini.
Le sue fragranze travalicano i confini della sperimentazione ardita e diventano deflagrazione di significati che ricompongono il vissuto in una sintesi perfetta di pace indomita.